Porto di Palermo | Aggiudicato il concorso internazionale di idee

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Ha un vincitore il concorso internazionale di idee indetto lo scorso gennaio dall’Autorità di sistema portuale del Mare di Sicilia Occidentale per potenziare il porto di Palermo, riallacciandolo alla città. Ad aggiudicarsi la competizione è stato il raggruppamento guidato dalla società Valle 3.0 di Roma, del quale fanno parte E.T.S. Spa Engineering and Technical Service,De Biasio Progetti e Hipro. La graduatoria, diventata definitiva, è stata resa pubblica lo scorso 6 settembre. Al secondo posto si classifica il team guidato da Gianluca Peluffo & Partners Architettura e al terzo il raggruppamento che fa capo ai tedeschi di Heinle, Wischer Gesellschaft fur Generalplanung(si veda l’avviso di aggiudicazione).

La progettazione di due nuovi terminal, uno crocieristico e l’altro Ro-Ro, e di un edificio che funzioni da interfaccia tra la città e il porto, diventa l’occasione per riqualificare il waterfront e integrare il nuovo layout portuale nella vita urbana. A coordinare il team di progetto è stata Emanuela Valle – socia di Valle 3.0 con Maria Camilla, Gilberto e Silvano Valle – in collaborazione con Carlo Prati, architetto e docente a Roma Tre e allo Ied, e con Franco Karrer, già presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici. «La nostra società è stata costituita nel 2015 da Emanuela, Maria Camilla, Gilberto e me. Eravamo soci di Studio Valle Progettazioni di Roma, poi ci siamo separati e abbiamo costruito questa nuova realtà», spiega Silvano Valle. «Ci occupiamo – continua – di architettura, dallo studio di fattibilità, ai rilievi, ai business plan, fino alla direzione dei lavori e al collaudo delle opere, fondamentalmente opere civili» e «abbiamo sviluppato una profonda esperienza personale in tema di nodi di interscambio: siamo stati consulenti per gli aeroporti di Torino, Lamezia Terme e Bari».

Mitigare il ruolo del porto come infrastruttura, riportare funzioni urbane sul fronte mare sono gli obiettivi. Delicata la progettazione dell’edificio su via Crispi (che deve contenere gli uffici delle compagnie di navigazione, la biglietteria e altre funzioni più “urbane”). Si tratta di un edificio che ha il difficile compito di mitigare l’effetto barriera della strada che divide la città dal porto (appunto via Crispi) e di ricucire la relazione città-mare. Per esso il team vincitore ha pensato ad una sequenza di edifici con proporzioni che riprendono quelle della morfologia urbana tradizionale di Palermo. «Creare una maglia di giusta proporzione e dimensione, ma soprattutto giungere alla giusta visibilità tra i due elementi: terra e mare, è stato fondamentale», racconta Maria Camilla Valle. Percorrendo, virtualmente nel progetto, le strade della città e dirigendosi verso il mare, ci si ritrova, per mezzo degli edifici-interfaccia, su un nuovo piano urbano alla quota di sei metri, da cui partono le passerelle in quota (richieste da bando) che raggiungono i due nuovi terminal, Ro-Ro e crociere.

«L’edificio-interfaccia – racconta Emanuela Valle – in corrispondenza dell’accesso al porto, da bando, doveva essere ad una quota più alta. Noi abbiamo sfruttato ciò prevedendo, al di fuori delle funzioni canoniche di un edificio portuale, un volume da destinare al museo dell’emigrazione, che dovrà essere approfondito», continua la coordinatrice del progetto. «Abbiamo immaginato di stare sopra questa passerella, che ha una visuale molto particolare, perché davanti c’è il mare, con le navi che lasciano la città, dall’altra parte c’è la città. Quindi è il punto esatto dove ci si immagina che gli emigranti salutassero i parenti. Non solo: questo edificio dovrebbe diventare una sorta di faro, posto tra porto e città» riferisce ancora Emanuela Valle. È proprio l’edificio-faro il landmark del progetto, non i nuovi terminal come richiesto dal bando. Dar vita ad un nuovo insieme di relazioni tra città e porto, concependo i terminal non come edifici isolati, ma come parte di un sistema costruito a partire dalla trama urbana, dai percorsi, dai flussi, dalle esigenze di security, è stata la preoccupazione principale dei progettisti, meno interessati a ideare edifici accattivanti.

«La sensibilità al contesto è stato uno degli elementi risolutori dell’approccio che abbiamo riservato alla progettazione: non abbiamo inteso offrire formalismi che sembrano essere una risposta abbastanza diffusa nell’affrontare temi di questo genere. C’è già una casistica in Italia attiva da questo punto di vista», commenta Carlo Prati. Per il terminal crociere e per il terminal Ro-Ro, da realizzare rispettivamente sul molo Trapezoidale e sul molo Piave, i progettisti hanno pensato ad edifici che si organizzano intorno a delle grandi piazze coperte. L’obiettivo, precisa Silvano Valle, è quello di «farle vivere ai cittadini, in modo da restituire loro il porto». C’è una continuità tra le piazze dei terminal e le passerelle in quota che partono dall’edificio-interfaccia. A quota 6 metri si sviluppa, infatti, un nuovo piano urbano dove sono dirottati tutti i flussi pedonali che collegano l’edificio interfaccia ai due terminal e dove si intensifica la presenza di funzioni ricreative, commerciali, culturali, aperte al pubblico e dunque non riservate ai soli passeggeri o ai crocieristi. Si sviluppa, dunque, un sistema che permette di far dialogare funzioni urbane e portuali. Un sistema che, attivando nuove dinamiche, possa permettere un interscambio, oggi inesistente, tra porto e città, coerentemente con le esigenze di security del caso. Quanto agli incarichi per lo sviluppo della progettazione, «l’assegnazione del contratto ancora non è avvenuta, ci vorrà ancora del tempo. Di fatto, però, a breve parteciperemo ad un tavolo di lavoro con i tecnici della stazione appaltante per studiare la relazione tra il piano regolatore del porto (approvato a luglio nda) ed il nostro progetto», conclude Maria Camilla Valle.

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18 Thoughts to “Porto di Palermo | Aggiudicato il concorso internazionale di idee”

  1. friz

    Ottimo!
    ….un’applauso all’Autorità Portuale e un’applauso agli architetti coinvolti…. si vede chiaramente che orlando non ha nulla a che fare con questo progetto, infatti siamo davanti ad un progetto ambizioso ed Europeo, nel senso buono del termine…
    …..orlando da questa storia dovrebbe FINALMENTE capire che i concorsi internazionali hanno un senso…. hanno una logica… non si può continuare ad abbruttire la città, come spesso ha fatto lui, per risparmiare soldi…
    P.S. Non si potrebbe far partire un concorso internazionale per Piazza Borsa?
    P.S.2 Non si potrebbe far partire un concorso internazionale per la zona che va dalla Cala fino a tutta la costa sud?
    P.S.3 non si potrebbe pensare ad un concorso internazionale per migliorare le pedonalizzazioni del centro storico?
    P.S4 ….non sarebbe giusto pensare ad un concorso internazionale per la futura pedonalizzazione di Sferracavallo con annesso un futuro parcheggio?
    ….ecc… ecc…

    1. ligeiro

      PS 5: non si potrebbe pensare ad un concorso internazionale per un sindaco decente?
      PS 6: non scherzo

  2. bottarisali

    Tutto quel blablabla di ridare la costa e il mare a Palermo svanito.
    Un’edificio alto e voluminoso che fa da ulteriore barriera visuale fra il mare e il cittadino.
    E che copre pure la visuale delle navi che è una cosa bella da vedere anche dal Politeama.
    E tutto quel vetro che col sole da Aprile a Settembre rifletterà raggi solari e botti di calore come un forno a microonde.
    Da bocciare subito.
    Meno male che non lo costruiranno mai (sappiamo come funzionano le cose qui).
    Architettura e urbanistica mediocre e ormai antica.

    1. friz

      Ciao Bottarisali… leggo sempre con interesse quello che scrivi perchè sei sincero…. e presumo che sei anche apolitico, e quindi indipendente nel pensiero…. è chiaro che in quello che dici non devi rendere conto a nessun segretario di partito… e fai bene a dire sempre quello che pensi…
      In parte condivido quello che hai scritto, anche se è apparentemente contrario a quello che ho scritto io nel precedente commento… ma cercherò di essere più chiaro…
      Ridare la vista sul mare a questa città dovrebbe essere una priorità, ma purtroppo lì c’è un porto…. ed è una storia diversa….
      Se dipendesse da me io sposterei l’intero porto di Palermo davanti l’areoporto Falcono Borsellino, e a quel punto si potrebbe ridare la vista sul mare dell’attuale porto, e si potrebbe anche renderlo balneabile…. e per fare questo si dovrebbero usare le ruspe per radere al suolo le bruttissime palazzine della Tirrenia…. ma purtroppo per “spostare” il porto di Palermo non basterebbe un super Sindaco, ci vorrebbe proprio Superman…. ma purtroppo attualmente noi abbiamo solo orlando… niente di più….
      P.S.1 …..ovviamente ogni progetto può essere migliorabile, e questo vale nel caso in questione…. ma dobbiamo anche ammettere che per Palermo un’edificio di questo tipo probabilmente passerebbe alla storia come la migliore costruzione fatta in città negli ultimi 80 anni… certo, e qui mi contraddico, è anche vero che negli ultimi 80 anni a Palermo di contemporaneo e di Bello non è stato fatto quasi nulla…
      P.S2 ….ad ogni modo mi piace il tuo perfezionismo…. e di certo non sarei contrario se questo progetto fosse solo un progetto preliminare da migliorare ulteriormente….
      Buona giornata Bottarisali!

      1. bottarisali

        Ciao Friz,
        quando ho scritto il mio commento il tuo non era visibile…Comunque io sogno più alberi e verde che cemento. Inoltre la tanto in voga moda architettonica dell’acciaio e vetro non mi sveglia, nella maggior parte dei casi, nessuna sensazione estetica. Mi sa di clinica…
        Si io sono apolitico e apartitico (ma questo non significa che non sogno una società armoniosa e comoda per l’intera Umanità) e quando scrivo le mie cazzate qui su Mobilita Palermo o altri forum non devo “rendere conto a nessun segretario di partito” come dici tu.
        Il fatto che tu abbia capito che io sono apolitico indica la tua lucidità e capacità di leggere, letteralmente, fra le righe.
        Buona giornata anche a te!

    2. peppe2994

      Guarda, per come la vedo io, restituire il mare alla città significa fornire i servizi per una corretta fruizione. Il porto è una infrastruttura strategica fondamentale, e la condizione del nostro al momento non è tra le migliori.
      Se vai a creare un edificio liberamente accessibile allora il mare è ben più che restituito anche con l’edificio davanti.
      Considerato che parliamo di un porto il mare negato è adesso, che non c’è neanche un marciapiede e si fa lo slalom in mezzo ai camion.

      Discorso vetro, non è assolutamente un problema. Oggi il vetro è un materiale molto usato negli edifici moderni, in pratica il più usato. È vetro particolare. Il passaggio dei raggi solari è limitato e gli UV vengono completamente filtrati.

      Io spezzo una lancia a favore dell’ente porto. L’attuale direttore sta dimostrando di sapere quello che fa. Non sono particolarmente pessimista in questa circostanza.
      Da notare ad esempio i silos. Era stata annunciata la demolizione e così è stato, senza ritardi.

      1. bottarisali

        Avendo detto che preferisco alberi e verde non significava che vorrei il porto trasformato in un campo di tulipani.
        Non quel pesante e goffo mattone che ci vogliono costruire ma una struttura meno voluminosa, non con angoli retti di cui Palermo è trasatura ma con linee curve ed ovali che possa ricordare le onde e i movimenti dell’acqua e del mare; esempi:

        Valencia, Città delle arti e delle scienze https://images-3662.kxcdn.com/fidelitynews/wp-content/uploads/sites/9/2014/12/valencia-citt%C3%A0-delle-arti-e-delle-scienze.jpg?w=560

        Baku, Centro Heydar Aliyev https://www.inexhibit.com/wp-content/uploads/2016/10/Heydar-Aliyev-Center-Baku-Azerbaijan-Zaha-Hadid-01.jpg

        Londra, Municipio https://thumbs.dreamstime.com/b/paesaggio-urbano-di-londra-con-il-comune-ponte-della-torre-inghilterra-regno-unito-32670800.jpg

        Wolfsburg, Padiglione Porsche http://foto.ilsole24ore.com/Edilizia_e_Territorio/Free/Progetti_e_Concorsi/2012/10/Porsche/img_Porsche/1_Porsche_1_590-490.jpg

    3. Dahfu

      Al di là degli aspetti estetici del progetto che possono suscitare o meno consensi diversi, anch’io resto perplesso per la scelta di una tale cubatura a ridosso della strada. Avrei lasciato maggiore spazio alla c.d. Zona di ricongiunzione tra città e porto. Avrei lasciato un accesso al mare più ampio in modo da consentire allo sguardo di raggiungere il mare e poter osservare la nuova stazione marittima vero cuore del porto. Condivido l’idea espressa da molti di rendere pedonale il tratto di via crispi antistante la via anari che andrebbe trasformata nel passìo del progetto noto a tutti. Sarebbe un bellissimo accesso alla città per i turisti che sbarcano. Le auto le fare accedere dagli ingressi laterali lato piazza tredici vittime e via dell’arsenale.

    4. ligeiro

      non hai tutti i torti ,ma il mare non lo vedresti cmq, camminando a piedi, le navi invece si

  3. pittonic

    Mi piacerebbe un concorso di idee che si sviluppi su un bisogno della città così formulato: eliminare il traffico di via Crispi per unire (rendere pedonale) il Politeama al porto

    1. friz

      …..condivido…. Via Crispi meriterebbe Grande Attenzione….

  4. danyel

    Come sempre strepitosi, favolosi questi rendering … si sbizzariscono con le idee … ma alla fine … cosa si realizzerà di tutto questo?

    1. bottarisali

      …il potere dei computer…puoi fare di tutto oggigiorno ma quando questi sogni e visioni vengono applicati nella realtà i risultati non sono sempre così brillanti come promettevano i rendering…

    2. Metropolitano

      Ancora mi meraviglio come siano riusciti a completare la demolizione dei silos del grano al porto: un pezzo di storia che se n’è andato per le fissazioni di qualcuno. Ci saranno inevitabilmente ostacoli viziosi di burocrazia nera nel progetto, qualunque sia l’idea o il rendering.

      1. ligeiro

        si poteva creare un concorso internazionale di idee per sfruttarli

  5. punteruolorosso

    d’accordo con bottarisali, non mi piace la nuova barriera fra la città e il mare. avrei raso al suolo tutto e affondato un pezzo di banchina fino a portare il mare a lambire via crispi, com’era un tempo. se vedete le vecchie foto di via borgo, c’erano tante palazzine liberty che davano sul mare. adesso c’è solo una cortina di palazzzacci, barriere, tir.
    fa schifo adesso, e in futuro sarebbe stato meglio semplificare invece di aggiungere. il vetro non piace neanche a me.
    le macchine raffigurate nel rendering sono guidate da persone perbene. in realtà dovete immaginarvi la bolgia infernale.

  6. Orazio

    Mia personale opinione è che la riqualificazione del porto con ricongiungimento al tessuto urbano vada fatta.

    Però senza creare, almeno sul fronte principale, quello che insiste su via Crispi, quegli scatoloni che appaiono se non brutti almeno anonimi.

  7. friz

    …..la speranza è che sarà rasa al suolo anche la Bruttissima palazzina della guardia costiera…
    …..spero che l’eliminazione di quella palazzina faccia parte del progetto…
    Ritornando a parlare del progetto in questione, pur essendo interessante, come dicono alcuni può di certo essere migliorato… forse lo si potrebbe arretrare per lasciare davanti più spazio… e si potrebbe aggiungere del verde come dice anche Bottarisali…. continuare a lavorare su un progetto per migliorarlo è la dimostrazione che dietro ci sono delle persone elastiche e con delle belle teste…. speriamo che non si accontentino e che continuino a lavorarci su per renderlo ancora migliore….
    …..speriamo che da quella Base (che a mio avviso presenta elementi interessanti) possano trarne qualcosa di ancora Superiore…qualcosa di ancora più interessante…. molto dipenderà da Loro… e molto dipenderà dall’Autorità portuale…

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